In viaggio verso Ronda

Lo chiamano El Camino Ingles; è la strada costruita dagli inglesi di stanza a Gibilterra per poter raggiungere a dorso d'asino le cime della Serrania de Ronda (la catena montuosa che circonda l'omonima cittadina dell'entroterra malagueño) e sfuggire così al soffocante caldo estivo dello Stretto.

Oggi non è più necessario organizzare spedizioni attrezzate per spostarsi dalle spiagge della Costa del Sol ed esplorare l'interno della provincia di Malaga e le sue meraviglie naturali; basta imboccare la A377 fino a superare la splendida cittadina di Casares, per prendere poi la A369 a Gaucin, e proseguire comodamente fino a Ronda. Sulla carta un viaggio del genere suona sicuramente molto meno avventuroso e romantico rispetto all'originale di duecento anni fa, però una volta in cammino è facile accorgersi che le vedute mozzafiato sulla valle Guadiario o quella del Genal, unite all'opportunità di visitare alcuni dei più affascinanti pueblos blancos della zona, sono elementi sufficienti a mantenere intatto il fascino di questo antico sentiero.

Casares

Casares

 

Nonostante l'agguerrita concorrenza dei paesaggi offerti dai numerosi ed affascinanti comuni montani della regione, Casares è in grado di regalare alla vista degli spettacoli realmente unici. Situato ad appena una decina di chilometri dalla Costa del Sol, il borgo è rimasto completamente alieno allo sviluppo legato all'arrivo del turismo di massa nella vicina località.

Il centro è adagiato sui fianchi di un piccolo rilievo roccioso circondato da campagna e colline coperte di bassa vegetazione, con le caratteristiche case imbiancate a calce ad offrire uno spettacolo da cartolina già da lontano; non sorprende che la famosa guida Lonely Planet abbia scelto proprio un'immagine di Casares come copertina del suo volume dedicato all'Andalusia.

Oltre ai paesaggi ed al silenzio, la zona intorno al paese offre agli appassionati di trekking l'opportunità di esplorare diverse formazioni calcaree e cavità carsiche, oltre naturalmente ad una serie di piccoli bar e ristoranti che offrono la saporita cucina casereccia locale a chi a meno voglia di camminare.

Gaucín

Gaucin

 

Proseguendo una decina di chilometri verso l'entroterra lungo A-377 si arriva a Gaucín, dopo aver attraversato dei bellissimi paesaggi rurali e montagnosi ed aver messo a prova le sospensioni della vostra auto.

Il paesino offre ancora una volta una vista spettacolare. Il centro storico è dominato da uno sperone roccioso sul quale si erge un antico castello, che si affaccia su un centro fatto di casette bianche e ripide stradine lastricate. Negli ultimi anni il borgo ha attirato una piccola comunità di artisti e stranieri, venuti a vivere qui in maniera stabile affascinati dai paesaggi e lo stile di vita, che rimane ancora per molti versi quello tipico di un paesino di campagna.

Gaucín è la porta di accesso alla spettacolare area rurale conosciuta come la Serrania de Ronda. I ristoranti ed i negozi del centro sono quindi ben forniti dei prodotti tipici della zona, soprattuto vini, formaggi e salumi, oltre ad esempi dell'artigianato tradizionale.

Una volta passato Gaucín la strada migliora, ed è punteggiata da alcuni belvedere che permettono di fermarsi e scattare qualche foto della vicina e boscosa valle del Genal. Quest'area è caratterizzata da una natura spettacolare; se siete appassionati di trekking e scalate, non perdetevi la via ferrata.

Benarrabá

Il pueblo blanco di Benarrabá

 

A Gaucín si imbocca la A-369, che conduce direttamente a Ronda. Dopo circa cinque chilometri si incontra un'uscita che conduce a Benarrabá, un altro pueblo blanco di poco più di seicento abitanti, se possibile ancora più isolato e tranquillo dei precedenti.

Uno dei pochi eventi che riesce a sconvolgere il silenzio e l'atmosfera rilassante che si respira da queste parti è l'annuale Feria Gastronómica de la Serranía de Ronda, celebrata in febbraio per riunire i produttori locali di vino, formaggi e prodotti a base di carne nella piazza principale della città. Di solito, più o meno in coincidenza con le date della fiera, i bar e ristoranti locali (in numero sorprendentemente elevato considerate le dimensioni del centro!) organizzano una frequentata Ruta de tapas, che offre tapas d'autore basate naturalmente su prodotti di provenienza locale.   

Genalguacil

Genalguacil

 

Lasciando Benarrabá e proseguendo solo un paio di chilometri sempre lungo la A-369, si raggiunge e si attraversa Algotocín, il primo di una breve serie di pueblos blancos che impreziosiscono questa strada come perle bianche sistemate su un nastro. Il paesino merita una visita a sé stante, ma vale la pena prendere una deviazione, seguendo la stradina che porta verso la valle sottostante, per scoprire l'insolito borgo di Genalguacil. Passeggiando per le poche strade di questo remoto pueblo blanco, diventa chiaro che la necessità di reinventarsi per garantirsi un futuro, propria delle località dal passato essenzialmente agricolo, sia stata qui affrontata con decisione ed inventiva.

Sculture ed installazioni sono in mostra all'aria aperta per le stradine del borgo in maniera permanente o e semi-permanente. Circa vent'anni fa, qualche illuminata personalità locale ha avuto l'idea di invitare un gruppo di artisti a tenere un ciclo di seminari. L'evento estemporaneo si è subito trasformato in tradizione, e Genalguacil è ora sede di un festival biennale d'arte che richiama artisti ed espositori di ottimo livello ed un buon numero di visitatori. 

Ronda

Ronda - il ponte su El Tajo

 

Dopo aver superato una manciata di paesini i cui nomi (Benalauría, Benaladid, Atajate) tradiscono il passato berbero della regione, e dopo esservi familiarizzati con il paesaggio tipico della Serrania, il Camino Ingles arriva finalmente alla sua destinazione finale, la splendida Ronda.

 

Ronda

 

La città conserva un ricco patrimonio storico; è sede della più antica plaza de toros di Spagna, oltre ad ospitare resti di epoca romana, degli antichi bagni arabi, ed edifici e conventi medievali. In ogni caso, il vero simbolo della città è lo spettacolare Puente Nuevo (costruito intorno al 1760) che permette l'accesso al centro storico scavalcando El Tajo, una profonda gola scavata nella roccia dallo scorrere del Rio Guadalevín.

 


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